Cani e prevenzione dell’invalidità: c’è una correlazione
Ormai è risaputo che possedere un animale domestico porta innumerevoli benefici. Accudire un cane o un gatto fa bene soprattutto a bambini e anziani proprio perché stimolati maggiormente dal confronto col pet.
Ad approfondire il tema è stato un team internazionale di ricerca guidato da scienziati giapponesi del Research Team for Social Participation and Community Health presso il Tokyo Metropolitan Institute of Gerontology. La squadra ha preso in esame un gruppo di anziani proprietari di cani e di gatti e ha scoperto che gli anziani che si prendono cura di un cane hanno maggiori possibilità di prevenire l’invalidità.
Lo studio
Il campione era composto da circa 11.200 anziani tra i 65 e gli 84 anni; il periodo di analisi è stato dal 2016 al 2020, durante il quale sono stati somministrati diversi questionari ai soggetti analizzati.
Sono stati raccolti dati demografici, informazioni sociali e sanitarie, come per esempio una invalidità, e se avessero un cane o un gatto.
Dopo tre anni e mezzo il 17,1% del campione ha sviluppato disabilità e il 5,2%è deceduto. Questi dati sono stati messi in relazione a fattori che di solito si legano all’insorgenza di invalidità: stato civile, presenza di malattie croniche, il tempo trascorso all’aperto.
I risultati
Ciò che è emerso è che chi possedeva un cane ha effettivamente schivato meglio la pallottola dell’invalidità. Lo stimolo costante e le attenzioni richieste da un cane aiuterebbero infatti la mente a restare attiva e focalizzata; l’esigenza del cane di uscire più volte al giorno è un toccasana contro la sedentarietà.
Passare del tempo all’aperto e svolgere più attività fisica si è rivelato essere centrale nella lotta alle invalidità senili.
Un risultato che potrebbe sembrare scontato ma che non lo è.