Animali domestici e risarcimento danni: come e quando

Come ricordiamo ogni volta, perdere un animale domestico è un evento traumatico. Ma cosa accade se la responsabilità di questa perdita appartiene a terzi? Sicuramente, essere inermi di fronte a un episodio tanto segnante peggiora il senso di vuoto e di rabbia verso chi ci ha tolto un amico.

La legge italiana però, molto spesso, ci tutela.

Ci teniamo a citare il parere di un esperto. Chiariremo quando e come ricevere un risarcimento di fronte a un danno causato da terzi, che sia ferimento o morte dell’animale.

L’avvocato Fulvia Fois, in uno dei suoi illuminanti articoli, parla proprio di questo: quando è possibile per legge rivendicare danni economici e morali?

 
Danni economici

Nel concetto di danno economico rientrano le spese che il proprietario di un animale leso deve sostenere, come le spese veterinarie, quelle relative al soccorso o – si spera mai – all’abbattimento dell’animale.

Animali domestici e risarcimento danni: come e quando

Sono considerati anche i guadagni mancati, quelli cioè che il proprietario avrebbe riscosso dalla partecipazione del proprio animale a gare e competizioni, come anche le spese di acquisto del cucciolo di razza.

C’è da specificare, tuttavia, che “il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l’ordinaria diligenza”. Questo significa che, laddove fossimo nella possibilità di evitare un danno al nostro animale ma lo mettiamo comunque in pericolo, non avremmo diritto a essere risarciti. Ricordiamoci dunque sempre guinzaglio e museruola (per proteggere il nostro pet ma anche gli altri) e tutte le norme per una buona convivenza civile, tenendo sempre a mente quali sono i diritti e i doveri dei nostri amici animali.

 

Danni morali

Nel caso di danni morali, invece, il risarcimento può essere possibile solo a seguito della morte dell’animale. In caso di ferimento, possono essere chiesti risarcimenti relativi alle spese veterinarie, come già detto. Viene concesso invece un risarcimento morale nel caso in cui la morte dell’animale avvenga per condotta dolosa e non colposa, ovvero quando si incorre in un reato e intenzionalmente si uccide l’animale.

 

Fonte: Rovigo Oggi