Rapporto ASSALCO-ZOOMARK 2020 sull’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia

È online il Rapporto ASSALCO-ZOOMARK 2020 sull’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, oggi alla sua XIII edizione. Il documento è stato realizzato da ASSALCO, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, in collaborazione con Zoomark International, il Salone internazionale b2b dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia organizzato da BolognaFiere.

Questa edizione del Rapporto si suddivide in tre macro aree tematiche: un’area Sociale, un’area Salute e un’area Mercato.

Come per i dati sulle tendenze del nostro Paese, andremo ora a riassumere il contenuto del documento, che potete consultare integralmente qui.

 

Area Sociale

La prima sezione del documento riguarda le tendenze in atto tra i proprietari di pet. Nel Rapporto viene delineato un identikit del proprietario e specifica che il 58% degli animali vive in appartamento e per il 55% dei casi in famiglie con bambini o ragazzi, solitamente più numerose.

Rapporto ASSALCO-ZOOMARK 2020 sull’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia

La media nelle famiglie con uno o più pet è infatti di 3,4 membri per nucleo e vede internet come mezzo privilegiato di raccolta di informazioni sugli animali domestici. Esiste un paragrafo dedicato agli acquisti: a quanto emerge, i proprietari vedono il benessere del proprio animale come condizione principale per l’acquisto dei prodotti legati all’alimentazione, all’igiene e ai supplementi, influenzati in primis dai veterinari e subito dopo dai piccoli commercianti di prodotti per i pet. Si evince infine che, soprattutto per cani e gatti, esiste una predilezione per gli alimenti confezionati.

 

Area Salute

Questa sezione definisce invece le scelte dei veterinari riguardo il pet food. Innanzitutto, ciò che emerge dal Rapporto è che il 92% dei veterinari possiede un cane o un gatto, e che l’86% ritiene più sicura l’alimentazione industriale confezionata. Questo tipo di pet food è infatti la scelta del 93% dei veterinari, ed è infatti raccomandata una combo di alimenti secchi e umidi. La percentuale di umido in rapporto al secco sale in presenza di patologie specifiche.

L’opinione dei veterinari si rivela quasi unanime circa il pet food: per il 90,2% dei medici la sicurezza di coprire i fabbisogni nutritivi è un punto di forza dell’alimentazione industriale confezionata; per l’87,7% figura invece tra i punti di forza l’accuratezza della formulazione, per l’83% la sicurezza sanitaria e per il 79,5% il controllo sul processo produttivo.

In ultimo, il 78% dei veterinari ritiene che questo tipo di alimentazione influisca positivamente sulle aspettative di vita degli animali.

 

Area Mercato

Quest’ultima sezione del Rapporto delinea i principali dati economici sul settore. In Italia ci sono 60,3 milioni di pet, per i quali si è speso, nel 2019, circa 2.078 milioni di euro in alimenti per cane e gatto. L’incremento del fatturato registrato è del 2,8% rispetto agli anni precedenti. Per i piccoli animali da compagnia invece la spesa si aggira attorno ai 12,5 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli accessori, il 40,2% è costituito da articoli per l’igiene e il 20, 6% per gli antiparassitari. Ciotole, guinzagli e altri articoli di questo genere costituiscono invece il 19,8% della spesa. Il valore complessivo per tutte le categorie di prodotto è di ben 70,6 milioni di euro.

In cima alla classifica, infine, le lettiere per i gatti, costate ben 73,7 milioni.