“Amici per la vita”: quanto costa prenderci cura di loro?

Si chiama “Amici per la vita” ed è una campagna lanciata lo scorso 10 dicembre dal Movimento Difesa del Cittadino. L’occasione è stata quella della Giornata Mondiale dei diritti degli animali; l’intento è garantire una tutela ai nostri amici, che per la Cassazione sono considerati ancora beni da possedere e non esseri senzienti.

Nonostante in alcuni contesti gli animali sono considerati creature sensibili e ci si muova in tutela del loro benessere, soprattutto in contesto economico sono ancora paragonati a beni mobili.

Inutile sottolineare l’assurdità di questa contraddizione, tenendo conto dell’estrema delicatezza della loro psicologia (abbiamo parlato della facilità con cui potremmo stressarli qui e qui); e dell’importanza del nostro rapporto di amicizia con loro (amicizia comprovata soprattutto nel periodo del lockdown). Per di più, considerando il costo per il loro mantenimento e la loro salute, oltre che cose mobili sono trattati addirittura come beni di lusso.

“Amici per la vita”: quanto costa prenderci cura di loro?

 

Quanto costa la loro salute?

Prestazioni, alimenti e farmaci per gli animali hanno una aliquota al 22% e un prezzo circa 80 volte superiore a quelli per umani. Inoltre, al momento della ricetta, il veterinario ha l’obbligo di prescrivere medicinali esclusivamente a scopo veterinario pur avendo lo stesso principio attivo di tanti altri farmaci per umani. Infine, ricordiamo che non esiste un generico per questo tipo di medicinali.

Ci ritroveremo quindi ad acquistare a 17 euro un farmaco a base di ketoprofene che invece, per umani, costa solo 3 euro. Stessa cosa per l’amoxicillina, che a noi costerebbe 4 euro mentre ai nostri amici animali quasi 17.

 

Tra le richieste veicolate dalla campagna del Movimento Difesa del Cittadino spicca quindi, in primissima posizione, il cambio dell’aliquota dal 22% al 10%. Questo traguardo significherebbe, tra le altre cose, un forte disincentivo per chi acquista farmaci al mercato illegale per rientrare nei costi.

 

Fonte: Welfare Network